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Il Qigong e l’amore per se stessi

Considerare l’uomo nella sua complessità, permette di comprender anche l’universo in cui viviamo.

 

Parte di questa immensità l’uomo la rivela nel corpo,  tempio sacro della manifestazione visibile dei due principi,  il Cielo e la Terra, elementi che in lui  si uniscono trovando espressione armoniosa nella forma che l’uomo incarna.

 

L’uomo, con i suoi piedi a terra che evocano le radici di ogni pianta, con il suo tronco sede degli organi vitali, con i rami che ondeggiano simili a quelli di un grande e generoso albero e il suo capo, quale chioma che si collega al cielo,  narra l’origine della vita, e ricorda che in lui risiede il principio dell’unità di cui egli ne diviene manifestazione cosciente.

 

È bene quindi che l’uomo, si senta a suo agio nella propria manifestazione fisica, poiché è in essa e grazie ad essa, che le emos-azioni si muovono, i pensieri vibrano nell’etere, i sentimenti trovano espressione toccando l’altro e l’ agire diviene espressione non solo della sua personale manifestazione, ma dell’immensità della Vita.

 

Nell’uomo lo Shen viene accolto nel Cuore Imperatore e diffuso muovendosi nel sangue, per invitarlo a prendere atto del  dono arrivato dal Cielo, affinché con il suo agire sia visibile sulla Terra.

 

Shen è un concetto difficile da definire per la sua natura impalpabile, ma grazie all’ideogramma di cui è composto, possiamo arrivare a comprendere che per Shen si intende il divino, lo spirito, il mistero che va onorato e venerato.

 

L’uomo riconosce nel Cielo qualcosa di molto più ampio verso cui aprirsi e da cui ricevere, e quando l’uomo si apre a qualcosa di più vasto si innalza verso il Cielo e il Divino scende verso di lui.

 

E così, il Cielo scende verso l’uomo e l’uomo sale verso il Cielo,  e in questo anelito l’uomo si unisce all’infinito e ne diviene parte.

 

Quando riceviamo un dono il corpo si rilassa, si apre all’accoglienza e si predispone ad accettare l’arrivo dell’inaspettato, del nuovo.

 

Nella pratica del Qigong, lo Shen è uno dei tre tesori, insieme al Jing e al Qi.

 

Parte fondamentale della pratica è  il rilassamento del corpo, 松 sōng , affinché i tesori circolino apportando il massimo bene. Song, il cui carattere presenta a sinistra il  木 mù di albero e a destra 公 gōng, contiene in sé l’idea di  un rilassamento “attivo” in cui  le parti del corpo è bene che siano rilassate ma non flaccide, un rilassamento in cui si allentano le tensioni non necessarie.

 

Quando si sperimenta questo particolare stato nel corpo, immediatamente appare una sensazione di vitalità e benessere: Jing, Qi e Shen circolano. L’uomo ha la possibilità di essere nel mondo con meno tensioni, che a causa di difficili esperienze si creano nel corpo , irrigidendolo.

 

Se l’esperienza, che ha la funzione di sollecitare l’uomo alla trasformazione non viene riconosciuta come un dono, egli si sente da questa  sovrastato. Il Cielo continua ad emanare i suoi benefici raggi, ma l’uomo appesantito si chiude e ha difficoltà a rivolgere lo sguardo verso l’alto, verso lo spazio infinito.

 

Rilassare, song, per permettere al Cuore Imperatore di diffondere i voleri dello Shen è un atto d’amore verso se stessi, verso il Cielo e la Terra che in noi prendono forma nel corpo. In questo modo nuovo di vivere la propria fisicità, in quel rilassamento che avviene grazie ad una pratica quotidiana di cui la consapevolezza ne è l’essenza, ci si avvicina sempre di più a se stessi.

 

Amare se stessi  rilassando, per diffondere il bene è qualcosa che il Qigong offre come un dono!

 

Ricordate di rilassare il corpo e i doni saranno copiosi!

Buona pratica

 

Laura Rubrianti

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